La Corte d’Appello di Roma, sezione civile, ha nuovamente sancito che gli accordi tra stati non cancellano il diritto individuale al risarcimento dei torti subiti.
Ciò ha spinto il Governo italiano ad approvare un D. L. per evitare un contezioso con la Germania che blocca l’esecuzione di pignoramento di beni tedeschi in Italia, dopo le circa 25 sentenze di condanna al risarcimento a favore di vittime di guerra.
La questione ha riguardato nel passato e riguarda tuttora anche la richiesta di risarcimento per il lavoro coatto a cui furono sottoposti i nostri IMI.Sarebbe lungo riportare, in questo comunicato, tutto l’iter delle sentenze internazionali che vi sono state su questa materia.
Ci preme però evidenziare come il Governo Draghi, per arginare l’ultima sentenza ed evitare un contezioso con la Germania, abbia distolto con D.L. n. 36 del 30 aprile 2022, 20 milioni di € per il 2023 e 11 milioni per i successivi anni 2024, 2025, 2026 dal PNRR.
Il MEF dovrà stabilire le modalità per l’accesso ai fondi stanziati. Di fronte a questa situazione l’ANEI non può che prendere atto delle sentenze processuali e delle disposizioni emesse dai governi italiano e tedesco, lasciando ai singoli cittadini/soci, la possibilità di intraprendere azioni legali per la richiesta di risarcimento, anche se moralmente pensiamo che eventuali riconoscimenti economici dovrebbero essere concessi a chi ha subito la deportazione e il lavoro coatto e non agli eredi.
Ribadiamo altresì la necessità di dare piena Giustizia alla SCELTA fatta dagli Internati Militari Italiani dopo ormai 77 anni dalla fine del secondo conflitto mondiale, e che tutte le risorse economiche possibili, vadano a finanziare la realizzazione di progetti educativi/scolastici e di formazione, nonché la realizzazione di Memoriali in Italia e in Germania.
In questa logica ci auguriamo che anche lo Stato italiano si impegni a far conoscere il Valore del NO al nazifascismo dei militari italiani che condussero una battaglia resistenziale per venti lunghi mesi nei Lager nazisti.